Osservatorio del Valore Pubblico: il Valore Pubblico creato dalle Città Metropolitane italiane
2021
Cosa si intende per Valore Pubblico
La creazione di Valore Pubblico, «ovvero il miglioramento del livello di benessere economico-sociale-ambientale dei destinatari delle politiche e dei servizi pubblici rispetto alle condizioni di partenza» da intendersi come scopo ultimo dell’attuazione delle politiche pubbliche, è stato introdotto grazie agli aggiornamenti normativi in materia di performance, a partire dalle modifiche apportate nel 2017 al D.Lgs. 27 ottobre 2009 n.50: il miglioramento delle performance delle pubbliche amministrazioni italiane va pertanto indirizzato verso la creazione del Valore Pubblico, superando il tradizionale approccio adempimentale e autoreferenziale di inseguimento delle performance attese.
La creazione di Valore Pubblico diviene un imperativo istituzionale in uno scenario globale caratterizzato da problemi complessi, consolidando la necessità di programmare missioni, strategie e azioni della PA nell’ottica di una comune promozione di politiche sostenibili. Questo scenario metodologico di coordinamento tra le diverse PA consentirebbe di impattare sul livello di benessere nazionale, superando i confini amministrativi dei singoli enti: In una visione più ampia è quindi possibile parlare di co-creazione o anche di creazione condivisa del Valore Pubblico, analizzando la creazione dello stesso all’interno di reti interistituzionali che adottino politiche finalizzate ad obiettivi comuni.
Al fine di raggiungere tale obiettivo comune co-producendo valore in un orizzonte di medio-lungo periodo e garantendo la sostenibilità economica, sociale e ambientale dell’azione amministrativa, si propone l’utilizzo di un modello di Public Value Governance per la gestione del Valore Pubblico, che deve innovare e finalizzare i sistemi di Programmazione, Misurazione, Valutazione e Rendicontazione delle PA.
Che cos’è l’Osservatorio del Valore Pubblico
L’Osservatorio del Valore Pubblico si pone l’obiettivo di misurare il Valore Pubblico creato dalle Pubbliche Amministrazioni dei diversi comparti (Amministrazioni Centrali, Enti Locali, Sanità, Istruzione e Formazione, ecc.) al fine di creare momenti di diffusione e condivisione dei risultati misurati con i policy makers, utenti e stakeholders.
Il modello di misurazione utilizzato è ispirato ai principi del framework della Piramide del Valore Pubblico, proposto dal Prof. Enrico Deidda Gagliardo. Tale framework, utilizzando un’architettura piramidale, è articolato in diverse dimensioni della performance misurate attraverso specifici indicatori. Il framework consente di governare sia il contributo delle performance raggiunte nelle diverse dimensioni (Impatto, Efficacia, Efficienza, Stato delle Risorse) sia i flussi di creazione del valore in direzione funzionale ai BES e/o agli SDGs.
Scopo della ricerca
Lo scopo della ricerca è quello di misurare il Valore Pubblico creato per i vari comparti e cluster della PA analizzati, attraverso l’individuazione di set di indicatori che siano ispirati agli obiettivi di sviluppo nazionali e internazionali, ossia derivanti da livelli superiori di governo, ma che allo stesso tempo possano essere integrati all’interno degli strumenti di programmazione dei singoli enti e applicati sulla scala locale.
L’utilizzo di un modello di misurazione comune e replicabile, a maggior ragione se impostato su criteri di standardizzazione, può favorire la diffusione di pratiche di programmazione condivisa del Valore Pubblico in una logica interistituzionale. Si può quindi supporre che la condivisione di una metodologia di misurazione e dei risultati della stessa possano favorire un confronto costruttivo tra le diverse realtà misurate, con l’obiettivo del miglioramento del benessere equo e sostenibile dei territori.
I più diffusi obiettivi di una policy pubblica orientata ai concetti di benessere e sostenibilità si rifanno ai framework degli SDGs (Sustainable Development Goals) del programma “Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile” e gli obiettivi beyond-GDP oriented di sviluppo del Benessere Equo e Sostenibile (BES) di ISTAT.
Il Valore Pubblico delle Città metropolitane italiane
Un primo output dell’Osservatorio proviene da una applicazione sul comparto degli Enti Locali, e in particolare nel cluster Città Metropolitane, misurando il Valore Pubblico creato attraverso l’attuazione delle politiche delle 14 Città metropolitane italiane: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Catania, Messina e Palermo.
Le Città metropolitane italiane, presenti nella Costituzione dal 2001 e istituite in Italia con la legge 7 aprile 2014 n. 56 come “ente territoriale di area vasta”, rappresentano il caso studio ideale, in quanto ad esse è stato attribuito il ruolo di coordinamento nella definizione delle politiche territoriali di lungo periodo attraverso l’attuazione di programmazione strategica a scala metropolitana.
I territori metropolitani rappresentano inoltre un insieme molto rilevante di indagine in quanto si estendono per più del 15% del territorio nazionale, ospitando circa il 36% della popolazione.
Come è possibile quindi misurare il contributo delle Città metropolitane italiane alla creazione del Valore Pubblico?
A seguito di una selezione basata sui criteri di riproducibilità nel tempo e disponibilità dei dati, è stato selezionato un set di 88 indicatori, ripartiti nelle 4 dimensioni della performance (Impatto, Efficacia, Efficienza e Stato delle Risorse) e provenienti da fonti attendibili [3]. Ogni indicatore è stato ricondotto su una scala da 0 a 100, sulla base della migliore e peggiore performance raggiunta dalle 14 Città, con la possibilità di calcolare per ciascuna delle 14 Città:
- un indice parziale per ognuna delle quattro dimensioni
- un indice composito complessivo del Valore Pubblico